Cosa fare se il tuo volo è stato cancellato

La più grande delusione per un passeggero è scoprire che il proprio volo è stato cancellato.
La rabbia e lo sconforto, di solito, prendono il sopravvento, quando invece servirebbe sangue freddo per risolvere il problema e limitare i disagi.

Volo cancellato? No panic!

Prima cosa da fare è scoprire il motivo della cancellazione.

Gli scenari sono molteplici.

  • Il volo potrebbe essere stato cancellato per maltempo,
  • per sciopero,
  • per causa di forza maggiore,
  • per un guasto o,
  • come accaduto spesso di recente, per le restrizioni dovute alla pandemia da coronavirus.

Bisogna sempre tenere a mente che assimilabile alla cancellazione ci sono anche il famigerato “overbooking” (imbarco negato per insufficienza di posti) e il forte ritardo.
Quando un volo è stato cancellato abbiamo due opzioni. Un numero esiguo di passeggeri (non più del 10% secondo uno studio condotto negli Stati Uniti) batte in ritirata, rinuncia al viaggio chiedendo alla compagnia aerea il rimborso del costo del biglietto. Questo spesso può essere fatto on-line (se il biglietto e check in sono stati fatti sul web) o rivolgendosi all’agenzia di viaggi che lo ha emesso.

La maggior parte delle persone invece (90% dei casi) chiede, sempre al vettore, una nuova prenotazione su un volo alternativo che permetta comunque di arrivare a destinazione nel più breve tempo possibile.

Volo cancellato, tutti i diritti dei viaggiatori.

L’inevitabile ritardo deve essere compensato da pasti e bevande idonei al ritardo. Il caso il ritardo si protragga di uno o più giorni compreso ci sarà anche il pernottamento in una struttura.

Sapere il tempo che intercorre tra il giorno dell’annullamento e il giorno in cui è previsto il volo è importante. Se la cancellazione è anteriore alla due settimane, l’unico diritto è il rimborso del biglietto.

Se invece la cancellazione avviene a meno di 14 giorno dalla partenza, sono previsti rimborsi economici in base alla distanza del volo:

  • 250 euro per fino fino a 1.500 km,
  • 400 euro per voli fino a 3.500 km,
  • 600 euro per voli oltre i 3.500 km.

Tuttavia se il passeggero accetta una soluzione alternativa, che prevede di arrivare a destinazione entro le due ore dall’orario originale, questi rimborsi vengono dimezzati.

Il nostro consiglio

Il consiglio che noi di Ranieri Viaggi vi diamo, è quello di rivolgersi in prima battuta agli uffici aeroportuali delle compagnie aeree che hanno recato il disservizio.

Solo mostrandosi risoluti, intransigenti e contrariati, si potrà ottenere una riprotezione in breve tempo.

In seconda battuta chiamare l’agenzia di viaggi che ha emesso il biglietto.

Spesso le compagnie low cost permettono di cambiare on line i biglietti cancellati o di chiedere il rimborso. Le compagnie di linea invece vanno contattate direttamente per farsi autorizzare la riemissione a costo zero di un biglietto i cui voli sono stati cancellati o modificati.

Spesso la situazione più traumatica è quella descritta dai media quando siamo in presenza di uno sciopero. Centinaia e migliaia di passeggeri accalcati negli aeroporti in attesa che il disservizio cessi. Tuttavia bisogna sapere che lo sciopero rientra in una circostanza eccezionale e che di norma non sussiste alcun obbligo o diritto di risarcimento per i passeggeri che subiscono disagi a causa di uno sciopero.

Il regolamento UE stabilisce che i passeggeri hanno comunque diritto all’assistenza e a una soluzione di trasposto sostitutiva il prima possibile.
Le compagnie aeree spesso fanno orecchie da mercante o cercano di minimizzare qualsiasi tipo di disservizio. Per questo non bisogna mai dimenticare che il supporto di un avvocato potrebbe risolvere, anche se non nei tempi auspicati, tutte le problematiche appena elencate.